L’esplorazione delle nuove modalità di comportamento portata avanti nello spettacolo viene promossa e sostenuta da “Meno Velocità Più Vita”. L’Associazione, fondata da Elio Celone nel 1996, si impegna infatti nel suo progetto a trasmettere un messaggio sociale e culturale che spinga la nostra società a cercare di capire i giovani ed il loro mondo e a rivalutare i valori che, nella frenesia della vita d’oggi, rischiano di essere dimenticati.

L’iniziativa vedrà il suo debutto al Teatro Petrella di Longiano, il quale da anni promuove attivamente eventi artistici di alta qualità ed innovazione attraverso la formula della prova-debutto. Molti gli artisti che qui hanno dato il via ai loro spettacoli: Vittorio Gassman, Lella Costa, Davide Riondino, Paolo Rossi, solo per citarne alcuni. È così che il Teatro Petrella si è affermato tra artisti, pubblico e stampa come luogo privilegiato per assistere a “prime” esclusive.

 

“Tenterò di spiegare al telefonino chi è l’Uomo e all’Uomo chi è il telefonino. L’impressione immediata che si tratti di un’operazione inutile, apparirà errata. Il mistero si nasconde persino nello scontato.”

Prove in  corso...

Lo Spettacolo

La tecnologia digitale ha reso più facile e comoda la vita dell’uomo o sta sconvolgendo la sua mente?

 

A partire da questa domanda nasce uno spettacolo dalle forme inedite, dove reale protagonista sarà il rapporto tra l’uomo e quella che sta diventando una vera e propria protesi digitale di cui non si può fare a meno. Il telefonino, appunto. Il Debutto il 22 Settembre 2007 – ore 21.00 al Teatro Petrella di Longiano (FC). Poi al Teatro Antoniano di Bologna il 25 e 26 Ottobre 2007.

Il regista Simone Toni, più volte attore e aiuto-regista di Luca Ronconi per il Piccolo Teatro di Milano, sceglie per quest’opera un cast di attori di solida formazione ed esperienza professionale provenienti da vari teatri stabili e note compagnie teatrali, e per la realizzazione tecnica si affida alle maestranze della realtà locale dove il progetto ha preso forma.

Lo spettacolo trae ispirazione dall’omonimo libro di Vittorino Andreoli, uno dei più noti psichiatri italiani e autore di svariate pubblicazioni. E proprio la figura di un “dottore” sarà il personaggio principale: uno scienziato di una generazione cresciuta senza la tecnologia digitale che osserva e ragiona su come la vita di giovani e adulti è influenzata da questo piccolo oggetto che è il telefonino. Ma non sarà solo: al suo fianco ci sarà il telefonino, anzi, una telefonina.

Provocazioni e sorprese si susseguiranno fin dall’inizio dello spettacolo, dove contro ogni convenzione teatrale si inviteranno gli spettatori a non spegnere i cellulari, rischiando così di doversi improvvisare attori. Una serie di scene comico-grottesche rappresenteranno il nostro tempo con ironia e con la dovuta circospezione, ed in ultimo il pubblico stesso dovrà scegliere a che tipo di finale vorrà assistere inviando un SMS.